Il 21 marzo di quest'anno segna l'inizio di una
primavera 'insolita', che già da giorni bussa invano alle nostre porte,
doverosamente chiuse...
Ciò nonostante percepiamo il tepore, i profumi e il
senso di rinascita sprigionati da questa bellissima stagione, da sempre fonte
d'ispirazione per i poeti: non a caso, oggi è anche la Giornata Mondiale della
Poesia e, per celebrare questa doppia ricorrenza, vi offriamo la lettura di alcuni
versi scritti per la IV edizione de Il Bicicletterario, dedicati agli eroi del
ciclismo italiano, con l'augurio di tornare presto a pedalare in libertà e
l'invito a scriverci le vostre storie in bicicletta per partecipare alla
prossima edizione del nostro 'Giro d'Italia Cicloletterario'.
Buona lettura!
Ciclismo mon amour
Ho visto gran ciclisti nel corso della vita,
chi un fulmine in volata e chi forte in salita
qualcuno invece l’ho visto in televisione,
come il mitico Fausto, grandissimo campione.
Quando ero un ragazzo c’era un solo padrone,
il leggendario belga dal brutto soprannome
Cannibale era detto e ciò per
la ragione,
del fatto che vinceva per tutta la stagione.
A me però piaceva Gimondi, un gran signore,
che vinse tante corse e aveva un grande cuore,
poi venne un bel duello Moser contro Saronni,
ed infine fu il Pirata che
occupò i miei sonni.
Tutto finì un mattino a Madonna di Campiglio,
lì ebbe inizio il dramma che tolse a questo figlio
di un ciclismo epico e fatto di sudore,
la voglia di tornare a lottare per l’onore.
Dopo quella tragedia, lo devo confessare,
per i ciclisti ho smesso perfino di esultare
però mi resta sempre un amore sconfinato,
per il mezzo coi pedali che il mondo ha conquistato.
Tiberio La Rocca
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