giovedì 25 giugno 2020

APPIA - Dalla Città Eterna a Brindisi


 
Soprannominata “regina viarum” (regina di tutte le strade), è stata il percorso prediletto dai pellegrini, attraverso il quale era possibile raggiungere la Terra Santa.

La via Appia antica è la più famosa strada Romana e ha mantenuto molti dei suoi resti. La sua costruzione  ad opera del censore Appio Claudio Cieco, risale al 312 A.C. 
Il percorso originale delll'Appia antica partiva da Roma e  passando da Terracina (Anxur), Minturno (Minturnae), Mondragone (Sinuessa),  arrivava a Capua . Da Capua continuava per Benevento (Beneventum) fino al mare di Taranto (Tarentum) per poi arrivare a Brindisi (Brundisiu) dove due Colonne simboleggiano la fine del suo percorso. 
 
 
La strada formata da grandi lastre di pietra lavica si presenta quasi sempre dritta, abbastanza larga da permettere il traffico in entrambe le direzioni presentava anche due marciapiedi laterali per il percorso pedonale,  adornati da numerosi monumenti funerari che i passanti potevano ammirare per evitare la monotonia del viaggio. La via Appia era anche scandita dalle Pietre Miliari che indicavano la distanza percorsa i n una direzione e nell'altra. La più antica via d'Europa è stata senza dubbio modello per la realizzazione di molte altre strade costruite  successivamente.


Questo lungo e storico percorso, ci viene raccontato da due nostri conoscenti che lo hanno attraversato: il primo piedi, l'altro in bici:
 

Il 9 giugno 2016 esce la prima pubblicazione del libro "Appia" di Paolo Rumiz, che racconta di un viaggio impegnativo d urante il quale è stato possibile ammirare le  straordinarie bellezze della nostra terra incontrando personaggi memorabili  ma che nello stesso tempo ha messo in luce i molti tratti abbandonati e in stato di totale degrado di questa straordinaria infrastruttura romana. Un viaggio in bilico tra l'incantamento e l'indignazione. Con il libro "Appia" Rumiz  porta l'attenzione su questo bene abbandonato, dall'Italia e Dall'Europa, attraverso la descrizione puntuale dell'itinerario dettagliato, tappa per tappa, corredato dalla cartografia di viaggio.
Per Rumiz l'Appia potrebbe diventare il nuovo cammino di Santiago europeo essendo tra l'altro infinitamente più interessante.

 
 
 
  
Pochi giorni fa invece è uscito il libro "La via Appia" di Carmine Papa che l'autore presenta commentandolo in questo modo:
“ho cercato di diffondere la mia passione per le bici e per le bici d'epoca e i viaggi, e questo è un viaggio definibile bidimensionale o addirittura possiamo definirlo tridimensionale. Tridimensionale perché oltre ad essere un viaggio fisico attraverso la geografia, il territorio, la storia, la cultura e l'enogastronomia è soprattutto un viaggio interiore vissuto con una bici dei cent'anni.”
Il resto lo scopriremo appena riusciremo a reperire il suo libro, disponibile su Amazon.

 
 
 




Sempre qualche giorno fa' nel nostro Comune: Minturno, è stato riportato alla luce un altro tratto dell'antica via Appia, che mai come nel sito archeologico di Minturnae manifesta la sua enorme importanza non solo come asse di collegamento tra diverse urbes dell'Impero ma come percorso lungo il quale si sono letteralmente sviluppate molte di queste urbes. La Via Appia a Minturnae lambiva il Teatro e su di essa si affacciava il foro, importante centro civico e politico della città i cui resti sono ben visibili ancora oggi. La Regina Viarum passava accanto al tempio Capitolium, e su di essa si aprivano diverse tabernae a testimonianza dell'importanza anche commerciale che rivestiva la strada, oltre alle domus e alle numerose statue di divinità e cittadini illustri. Lungo l'APPIA si svolgeva la vita dell'Impero....basta farsi una passeggiata lungo di essa per accorgersene ancora oggi...

L'Amministrazione Comunale insieme alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone Latina e Rieti ha annunciato una serie di interventi che se portati a termine continueranno l'opera di valorizzazione del nostro territorio, che passa necessariamente dal recupero della nostra importante memoria storica. Dobbiamo ricordarci da dove veniamo per sapere dove stiamo andando o ancora meglio per decidere dove vogliamo andare.

Speriamo vivamente che l'Appia ritrovi la sua antica grandezza e che diventi un punto di riferimento per il turismo lento, a piedi o in bicicletta: questa ci pare sia la sua naturale vocazione. 😉
 
 
 (Paolo Rumiz in visita a Minturno con una delle nostre bici)

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